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Truta a matza de mèndula

La torta di mandorle è un dolce tipico sardo che veniva utilizzato per i matrimoni e altre cerimonie religiose.

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Tzìpulas

La preparazione ha origini antiche ed è simile a quella delle frittelle preparate nel mondo classico e in particolar modo a quelle consumate in occasione delle feste Liberalia, celebrate nella Roma antica, in onore di Sileno. Il nome deriverebbe dal termine latino "serpula" e dal tardo latino "zipula(m)", da qui probabilmente l'origine del nome sardo tzìpula. In base alla località possono chiamarsi anche: catas, frijolas, vuvusones.

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Macarrones de Sardigna

Oggi in Italia si consuma una pasta  chiamata "maccheroni" ) fatta di semola di grano duro e acqua, ma il termine indica due cose diverse: nell'Italia meridionale è sinonimo generico di pasta di vari formati, nel resto della penisola rappresenta una pasta a forma di tubo corto o lungo. In Sardegna indica ogni tipo di pasta: fresca o secca, industriale o artigianale.
Il termine maccheroni secondo alcuni deriverebbe da "macco", antico purè di legumi che veniva schiacciato, "ammaccato", come appunto è ridotto in polvere il frumento per trarne la farina.

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Su Pani

Il Civraxu (lat. Cibarius=cibo per eccellenza)) è un pane sardo tipico di Sanluri. Pane di grossa pezzatura, dalla crosta di colore bruno dorato e dalla pasta ben lievitata. Consumato quotidianamente durante il lavoro nei campi, è stato a lungo considerato la base dell'alimentazione dei contadini. Gli ingredienti tradizionali sono: la semola di grano duro, la farina di grano duro, il sale, l'acqua ed il lievito naturale – in sardo su fromentu – che andava rinnovato quotidianamente. Dopo la prima lievitazione e la pezzatura a mano della pasta, il civraxu viene posto, per una seconda lievitazione, dentro a dei cestini rivestiti di teli di lino o cotone che ne assorbono l'umidità e, di conseguenza, conferiscono il tipico colore alla crosta durante la cottura.

Sa Panada.png

sa Panada Asseminesa

In Sardegna ci sono fondamentalmente tre varianti di questo prodotto, di dimensioni e contenuto diversi, a seconda dei paesi in cui sono realizzate. Ad Assemini troviamo la Panada di anguille o agnello, aglio, pomodori secchi, patate, pepe e prezzemolo; ad Oschiri carne di maiale, strutto, aglio e prezzemolo; a Cuglieri invece carne di manzo e maiale, carciofi, fave, aglio, olive e piselli. La pasta è simile dato che sono fatti con farina, semola, strutto, olio d’oliva e sale e tappate con la tipica coroncina ottenuta pizzicando l’impasto e rigirandolo.

Alimenti: Lavori in primo piano

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Truta a matza de mèndula

La torta di mandorle è un dolce tipico sardo che veniva utilizzato per i matrimoni e altre cerimonie religiose.

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Tzìpulas

La preparazione ha origini antiche ed è simile a quella delle frittelle preparate nel mondo classico e in particolar modo a quelle consumate in occasione delle feste Liberalia, celebrate nella Roma antica, in onore di Sileno. Il nome deriverebbe dal termine latino "serpula" e dal tardo latino "zipula(m)", da qui probabilmente l'origine del nome sardo tzìpula. In base alla località possono chiamarsi anche: catas, frijolas, vuvusones.

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Macarrones de Sardigna

Oggi in Italia si consuma una pasta  chiamata "maccheroni" ) fatta di semola di grano duro e acqua, ma il termine indica due cose diverse: nell'Italia meridionale è sinonimo generico di pasta di vari formati, nel resto della penisola rappresenta una pasta a forma di tubo corto o lungo. In Sardegna indica ogni tipo di pasta: fresca o secca, industriale o artigianale.
Il termine maccheroni secondo alcuni deriverebbe da "macco", antico purè di legumi che veniva schiacciato, "ammaccato", come appunto è ridotto in polvere il frumento per trarne la farina.

Su Pani .png

Su Pani

Il Civraxu (lat. Cibarius=cibo per eccellenza)) è un pane sardo tipico di Sanluri. Pane di grossa pezzatura, dalla crosta di colore bruno dorato e dalla pasta ben lievitata. Consumato quotidianamente durante il lavoro nei campi, è stato a lungo considerato la base dell'alimentazione dei contadini. Gli ingredienti tradizionali sono: la semola di grano duro, la farina di grano duro, il sale, l'acqua ed il lievito naturale – in sardo su fromentu – che andava rinnovato quotidianamente. Dopo la prima lievitazione e la pezzatura a mano della pasta, il civraxu viene posto, per una seconda lievitazione, dentro a dei cestini rivestiti di teli di lino o cotone che ne assorbono l'umidità e, di conseguenza, conferiscono il tipico colore alla crosta durante la cottura.

Sa Panada.png

sa Panada Asseminesa

In Sardegna ci sono fondamentalmente tre varianti di questo prodotto, di dimensioni e contenuto diversi, a seconda dei paesi in cui sono realizzate. Ad Assemini troviamo la Panada di anguille o agnello, aglio, pomodori secchi, patate, pepe e prezzemolo; ad Oschiri carne di maiale, strutto, aglio e prezzemolo; a Cuglieri invece carne di manzo e maiale, carciofi, fave, aglio, olive e piselli. La pasta è simile dato che sono fatti con farina, semola, strutto, olio d’oliva e sale e tappate con la tipica coroncina ottenuta pizzicando l’impasto e rigirandolo.

Alimenti: Lavori in primo piano

is Guefus

Sono dei dolcetti preparati con farina di mandorle, zucchero e acqua di fiori d'arancio, si da loro forma rotonda e li si involge in della carta velo colorata. Il loro nome viene dallo spagnolo "huevos de falda" (uova da gonna - letteralemente), in quanto all'epoca si soleva tenerli in tasca per offrirli ai bambini in ogni momento della giornata. Il nome sardo si scrive con una sola F (effe).

Sardu Pintau.jpg
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